venerdì 17 dicembre 2010

Pregnante Presenza


E' nella neve che cade
su questo gioco dell'essere qualcuno
è in me - nel profondo della presenza
nelle orme che lascio giocando
insieme al cane - tra i fiocchi
è nel tempo che se ne va ridendo
è su ogni nostro piccolo e grande affanno
nella vocazione empirica della semiotica
di quando si ha freddo
o si starnutisce e brucia in gola
quando s'inghiotte nel lavoro della vita
o nell'abitudine più radiosa
è nella neve che cade
ovunque intorno - pregnante presenza

lunedì 5 luglio 2010

Forse solo il silenzio esiste davvero...

le cose leggere contrastano
con la pesantezza del mio pensare
per questo amo esserne ricoperto
e sorseggiando terrano autentico
magari all'ombra di un sicomoro
stralciare l'infinito
della mia vita presente

sabato 3 luglio 2010

come un fantasma tra le stelle

le cose leggere che cadono
sono bianche o comunque luminose
di tocchi impercettibili
come zanzare di fine cristallo
contro la lampada del mio cinismo
forfora di via lattea
sul sopra dei cinghiali
mentre sotto c'è musica divorante

ama di più chi meno ama
si baciano fino ad uccidersi,gli amanti
di un odio primordiale
di anguille aggrovigliate sul ghiaccio
delle pescherie,dolorosi crampi
i loro abbracci,colpi di pistola
i loro amplessi,amare bucce
i loro baci... non hanno fine
apro gli occhi inorridito
sui loro crimini - finiscono
polverizzandosi in pura memoria

le cose leggere che cadono
sono bianche o comunque luminose
e così ricoperto - me ne vado
come un fantasma tra le stelle

lunedì 2 marzo 2009

60 - troppo spirito ? troppo spirito !


Mi sbaglio,non ti seguo
vorrei tanto non essere
solo la banale conseguenza
delle mie azioni,sono pazzo
e basta già questo a delimitare
il campo della tua libertà ?

sono vivo,sono troppo spirito
la mia natura è intessuta
d’una gioia perfetta

la cosa più orribile
che io mai ti abbia chiesto
è stata quella di scendere
dal piedistallo traballante
di quella tua “realtà concreta”
che in verità è solo fumo

sono etico,sono troppo spirito
la condizione indisturbata
del mio essere è pace pura

non pretendo d’insegnare nulla
preghiera evolutiva di neanderthal
nel mio mondo interiore
stanno incastonate
come in una goccia d’ambra
intere legioni pulsanti
di lottatori dell’anima
troppo spirito,troppo spirito,troppo spirito



Và e riferisci questo al popolo:

“Ascoltate pure,ma senza comprendere
osservate pure,ma senza conoscere”
Rendi insensibile il cuore di questo popolo
fallo duro d’orecchio e acceca i suoi occhi :
che non veda con gli occhi,né oda con gli orecchi
né comprenda con il cuore,né si converta
in modo da essere guarito.




(ora da leggersi più velocemente
tutto d’un fiato e ripetute volte) :


spirito dentro,spirito santo
motorizzato da filosofici cavalli
spirito che levi i mali del mondo
incarnato in una testa di toro
venerato da legioni d’insetti
inseguito da uomini flosci e tristi
(vita come accumulo d’energia)
inchiodato ad un’antenna parabolica
spirito grande in mezzo al deserto
inscritto dieci volte sulla sabbia,poi
gratatto come pecorino stagionato
da tramonti bibliotecari,miraggi
in corrispondente qualità di presente
mescolato al sangue,bevuto
spirito baciato e poi visto di riflesso
nello specchietto retrovisore
spirito amico,spirito vizioso
generoso compagno di guerra
complice di mille omicidi
spirito d’angoscia,spirito fermo per sempre
trovato per terra,nell’immondizia
in una macchina a non respirare
in una notte a fissare le luci
di stelle lontanissime con rassegnazione
a non respirare in una macchina
essendo luce anche noi

lunedì 16 febbraio 2009

59 - voglio morire danzando il kolo


ad un discorso di hitler
segue un pezzo degli abba
e così avanti – tanto
al primo posto
c’è sempre la coscienza
poi vengono i preti
e gli scontri frontali del reale
con l’oltre-la-descrizione,certo

ho bevuto mezza bottiglia di slivovica
a stomaco vuoto,per cui
dopo il chiarissimo lampo iniziale
d’una rapida deglutizione riflessa
mi è ora possibile esprimere
tutto ciò che normalmente
non si oggettivizza
rendendomi facile la navigazione
su una gondola tutta d’oro
attraverso i gorghi danubiani
tra siderali valzer incantevoli
e primitivi pescatori della vojvodina

l’odore della corba nella sera
e lo strazio dei violini
sulle zattere accostate
archetti che ripetono all’infinito
"qualcosa-ogni-cosa-nessuna-cosa"
mentre stelle di ghiaccio e diamante
incombono sopra i tetti di paglia delle case
costruite al tempo delle invasioni turche
la scia di un aereo espande nel cielo
i suoi gamberetti rosa tremuli
dietro la cicogna sul nido
con un filo di fumo a firma
dalla fabbrica di birra
svolazzanti bollettini postali
riempiti a bacche di sipak
ecc,ecc... io:

voglio morire danzando il kolo
in fronte alla consapevolezza
dei tanti quotidiani “non lo so”
girando,girando
al suono delle fisarmoniche
sincopato,orgiastico,balcanico
in direzione dell’assoluto immanifesto
che aspetti ?
prendi il mio braccio !

se non c’è tempo – non c’è tempo
la verità ?
siamo due pazzi
che vivono in un mondo di pazzi !
se non c’è tempo – ci sarà
prendi le mie mani
e fanne un comodo fasciatoio
da qui all’eternità
che sottende al gioco dell’amore

i tuoi grandi occhi m’hanno visto :
che cosa sono dunque
se non disumano ?

devo proprio immaginarmi morto
per poter sentire
l’affetto di qualcuno ?
io ho voglia di ridere
e di stringerti
e formare in quel preciso istante
un cerchio di fuoco
attorno al nostro abbraccio
un cerchio luminoso
che tenga lontano gli sciacalli
venuti per mangiarci i piedi,io:

voglio morire danzando il kolo

mercoledì 4 febbraio 2009

58 - I N V O L U C R I


è sufficiente
una base direttrice intelligente
< per essere nessuno >
bisogna avere un ego cosmico
piazzato al centro della fronte

per essere un uomo
basta fingere di esistere da

I N V O L U C R I

abbandonati sensi
sensualmente trapassati dal vento
dei ricordi di quello che furono
corpi vivi di creature senza pensiero
umani della più disparata umanità
dall’origine di ogni creazione
succhiati dalla polvere,involucri
di rotte costole suonate
dal grande musicista cannibale
dell’essenza da cui nulla scaturisce
povere cose,teschi iperborei
particelle danzanti in arcobaleni
di cristallina intenzione,occhi attenti
e vuoti ben più grandi
di quelli immaginati dal creatore
che null’altro creò all’infuori
del vuoto su cui poggia il suo trono
nell’assurdità trinitaria dell’atomo
fatto da protoni,elettroni e neutroni
frantumate corazze di coleotteri
criptologici sentieri oscuri,chiari
concetti più brillanti dell’idea stessa
di rovina e gravitazione,universi
precipitati in altre pazzie
tutto decompone – e tu ?
a che cosa allude
il tuo sciocco comportamento
da poeta che odia la poesia
studioso dell’inerte corpuscolarità
delle abbandonate energie teogoniche
prodotte dal linguaggio del cibo
come unica ragione ?

C’è un solo concetto filosofico
che non venga abilmente supportato
da irrefutabili conoscenze scientifiche ?

se c’è lo voglio,ma
nel profondo riesco ad ammirare soltanto
lo specchio capace di deformarmi – ti amo
immaginaria vertigine dell’indifferenza
e come ogni essere pensante
necessito di una cornice dorata
per potermi rivelare – e mangio
e gioco e passo,inevitabilmente
mi cresco addosso quasi fino a soffocare
d’insapori rigurgiti paroliferi – reinterpreto
l’accaduto in segni indecifrabili
e ad ogni nuovo passo ...passo
rivelando il mio involucro