lunedì 16 febbraio 2009

59 - voglio morire danzando il kolo


ad un discorso di hitler
segue un pezzo degli abba
e così avanti – tanto
al primo posto
c’è sempre la coscienza
poi vengono i preti
e gli scontri frontali del reale
con l’oltre-la-descrizione,certo

ho bevuto mezza bottiglia di slivovica
a stomaco vuoto,per cui
dopo il chiarissimo lampo iniziale
d’una rapida deglutizione riflessa
mi è ora possibile esprimere
tutto ciò che normalmente
non si oggettivizza
rendendomi facile la navigazione
su una gondola tutta d’oro
attraverso i gorghi danubiani
tra siderali valzer incantevoli
e primitivi pescatori della vojvodina

l’odore della corba nella sera
e lo strazio dei violini
sulle zattere accostate
archetti che ripetono all’infinito
"qualcosa-ogni-cosa-nessuna-cosa"
mentre stelle di ghiaccio e diamante
incombono sopra i tetti di paglia delle case
costruite al tempo delle invasioni turche
la scia di un aereo espande nel cielo
i suoi gamberetti rosa tremuli
dietro la cicogna sul nido
con un filo di fumo a firma
dalla fabbrica di birra
svolazzanti bollettini postali
riempiti a bacche di sipak
ecc,ecc... io:

voglio morire danzando il kolo
in fronte alla consapevolezza
dei tanti quotidiani “non lo so”
girando,girando
al suono delle fisarmoniche
sincopato,orgiastico,balcanico
in direzione dell’assoluto immanifesto
che aspetti ?
prendi il mio braccio !

se non c’è tempo – non c’è tempo
la verità ?
siamo due pazzi
che vivono in un mondo di pazzi !
se non c’è tempo – ci sarà
prendi le mie mani
e fanne un comodo fasciatoio
da qui all’eternità
che sottende al gioco dell’amore

i tuoi grandi occhi m’hanno visto :
che cosa sono dunque
se non disumano ?

devo proprio immaginarmi morto
per poter sentire
l’affetto di qualcuno ?
io ho voglia di ridere
e di stringerti
e formare in quel preciso istante
un cerchio di fuoco
attorno al nostro abbraccio
un cerchio luminoso
che tenga lontano gli sciacalli
venuti per mangiarci i piedi,io:

voglio morire danzando il kolo

mercoledì 4 febbraio 2009

58 - I N V O L U C R I


è sufficiente
una base direttrice intelligente
< per essere nessuno >
bisogna avere un ego cosmico
piazzato al centro della fronte

per essere un uomo
basta fingere di esistere da

I N V O L U C R I

abbandonati sensi
sensualmente trapassati dal vento
dei ricordi di quello che furono
corpi vivi di creature senza pensiero
umani della più disparata umanità
dall’origine di ogni creazione
succhiati dalla polvere,involucri
di rotte costole suonate
dal grande musicista cannibale
dell’essenza da cui nulla scaturisce
povere cose,teschi iperborei
particelle danzanti in arcobaleni
di cristallina intenzione,occhi attenti
e vuoti ben più grandi
di quelli immaginati dal creatore
che null’altro creò all’infuori
del vuoto su cui poggia il suo trono
nell’assurdità trinitaria dell’atomo
fatto da protoni,elettroni e neutroni
frantumate corazze di coleotteri
criptologici sentieri oscuri,chiari
concetti più brillanti dell’idea stessa
di rovina e gravitazione,universi
precipitati in altre pazzie
tutto decompone – e tu ?
a che cosa allude
il tuo sciocco comportamento
da poeta che odia la poesia
studioso dell’inerte corpuscolarità
delle abbandonate energie teogoniche
prodotte dal linguaggio del cibo
come unica ragione ?

C’è un solo concetto filosofico
che non venga abilmente supportato
da irrefutabili conoscenze scientifiche ?

se c’è lo voglio,ma
nel profondo riesco ad ammirare soltanto
lo specchio capace di deformarmi – ti amo
immaginaria vertigine dell’indifferenza
e come ogni essere pensante
necessito di una cornice dorata
per potermi rivelare – e mangio
e gioco e passo,inevitabilmente
mi cresco addosso quasi fino a soffocare
d’insapori rigurgiti paroliferi – reinterpreto
l’accaduto in segni indecifrabili
e ad ogni nuovo passo ...passo
rivelando il mio involucro