
ad un discorso di hitler
segue un pezzo degli abba
e così avanti – tanto
al primo posto
c’è sempre la coscienza
poi vengono i preti
e gli scontri frontali del reale
con l’oltre-la-descrizione,certo
ho bevuto mezza bottiglia di slivovica
a stomaco vuoto,per cui
dopo il chiarissimo lampo iniziale
d’una rapida deglutizione riflessa
mi è ora possibile esprimere
tutto ciò che normalmente
non si oggettivizza
rendendomi facile la navigazione
su una gondola tutta d’oro
attraverso i gorghi danubiani
tra siderali valzer incantevoli
e primitivi pescatori della vojvodina
l’odore della corba nella sera
e lo strazio dei violini
sulle zattere accostate
archetti che ripetono all’infinito
"qualcosa-ogni-cosa-nessuna-cosa"
mentre stelle di ghiaccio e diamante
incombono sopra i tetti di paglia delle case
costruite al tempo delle invasioni turche
la scia di un aereo espande nel cielo
i suoi gamberetti rosa tremuli
dietro la cicogna sul nido
con un filo di fumo a firma
dalla fabbrica di birra
svolazzanti bollettini postali
riempiti a bacche di sipak
ecc,ecc... io:
voglio morire danzando il kolo
in fronte alla consapevolezza
dei tanti quotidiani “non lo so”
girando,girando
al suono delle fisarmoniche
sincopato,orgiastico,balcanico
in direzione dell’assoluto immanifesto
che aspetti ?
prendi il mio braccio !
se non c’è tempo – non c’è tempo
la verità ?
siamo due pazzi
che vivono in un mondo di pazzi !
se non c’è tempo – ci sarà
prendi le mie mani
e fanne un comodo fasciatoio
da qui all’eternità
che sottende al gioco dell’amore
i tuoi grandi occhi m’hanno visto :
che cosa sono dunque
se non disumano ?
devo proprio immaginarmi morto
per poter sentire
l’affetto di qualcuno ?
io ho voglia di ridere
e di stringerti
e formare in quel preciso istante
un cerchio di fuoco
attorno al nostro abbraccio
un cerchio luminoso
che tenga lontano gli sciacalli
venuti per mangiarci i piedi,io:
voglio morire danzando il kolo