dove i contendenti
ad ogni presa
si scambieranno un morso...

come fai a mangiare l’agnello
e a non provarne vergogna ?
“ma se già mi ripugna nel profondo
l’idea di addentare un braccio umano
figuriamoci la coscia di un porco
o l’ala di un pollo...”
sul tuo volto di sapone
scivolano le mie distrazioni
come bianconere schiere di pedoni
striati d’un oro pallido
a protezione dell’altissima torre
da dove con un semplice ago
posso forare più strati di sogno
grazie alla forza (data dal dissidio
tra forma e sostanza)
racchiusa nella mia anima
separata a lungo dalla legnosa carne
la follia m’assale (tutto passerà)
dentro ogni singola ruga
erodendomi in espressioni che tu
con disgusto definisci : “di supremazia”
ma... sono il Re Anarchico
e riesco a dar movimento
all'immobilità dei tuoi piccoli tormenti
sfruttando l'arte scacchistica
di specchi a riflettere specchi
e giocando con le persone
come se si trattasse di pedine
o semplici forme di carta stagnola
come fai a mangiare il maialino
e a non provarne vergogna ?
la loro insensibilità
rafforza ogni mia posizione
(pensare è sterminare)
riconnettendomi all’universo
da un particolare punto d’osservazione
potrei sembrare il peggiore
in questo perimetro di neri alfieri
tra le acque agitate del Nulla
che instancabilmente s’insinuano
con onde felici ed infelici
a poco a poco nella mente
come fai a mangiare il coniglietto
e a non provarne vergogna ?
creatura mai sveglia,così disattenta
seduta fra di noi - con apparente distacco
prepari in realtà i tuoi noti inganni
sacrificando un pezzo
per prenderne sempre poi due
vero...
potrei anche sembrare il peggiore
per tanta volontà di difesa
ma...
se solo tu entrassi
attraverso un diversivo d’interrogativi
nel mio istinto infantile
e vivessi e respirassi
come fa una lucciola nella notte
del mio pugno chiuso
dove custodisco l’arte di sognare
..allora ogni tuo senso
saprebbe sciogliersi
in un sorriso senza fine
e poseresti la mannaia

