giovedì 19 giugno 2008

48 - l’essere disarmato


" Al mio corpo non ti devi avvicinare,
non mi devi precedere,
non mi devi seguire,
dove io sono non ti devi sedere,
nella mia casa non devi entrare,
non devi assillare il mio tetto,
non devi posare i piedi sull'impronta dei miei passi,
dove io entro tu non devi entrare "


lontano da me !

stridula umanità automobilistica
galleggiante sui mari d’ipocrisia
che incessantemente corrodono i pilastri
della mia inquieta palafitta

alla larga !

ho superato la fase dell’odio
con le unghie lunghe contro il vetro
che frena i venti,li assopisce
coi suoi lunari inganni del sette

l’ho superata ?

sto bene nella bufera
con gli altri sei cavalieri solitari
nella foschia è ricorrente l’idea
di poter scegliere tra svariate cose
per come appaiono cariche di luce
da quest’altezza dove mi trovo
illuminante di raggi proiettati
direttamente da una stanza del cervello
sto bene,ogni pensiero è una spira
che m’avvolge e mi tiene stretto
ai sogni - tanto che...

non vedo l’ora d’addormentarmi
e poi come preso da magiche correnti
principiare ad innalzarmi circolarmente
al ritmo del respiro,in silenzio
divenendo torre io stesso
oscillante ed inesplosa costruzione

...di sette piani e di sette promesse
come sette ferite
sette volte riaperte
da sette eterne incertezze


fare l’amore e lasciarsi morire
un pò per volta - dolcemente
stracciando il quesito del “perchè si vive ?”
e continuare a sbagliare sapendo
che non c’è mai stato un solo errore
che abbia potuto obbligarmi
a persistere in esso - mai