mercoledì 26 dicembre 2007

40 - Spirito Libero (e ricevente)


da “uno” mi travaso nell’altro
oh... numeri,solo numeri
definiti esattamente nel mio cervello
concetti a cui tiro le briglie
staccando l’ombra dal corpo
fatti rilevati e poi sguinzagliati
ad azzannare il riflesso d’un volto
(il mio allo specchio)

“noi siamo la tua voce
e tutto ciò di cui sei capace”

non è vero – state zitti !
che non c’entra l’attenzione,no
quando fluisce è Miele dei dettagli
quando solidifica è Oro della sostanza
io ho bisogno di caldo
e di fluire e di sapere
che se qualcosa di brutto accade
è solo perchè "altro"
possa nascere dalle sue rovine

“noi siamo ciò che chiami Ordine Mentale
senza di noi – scompariresti”

basta – siete solo numeri !
non è questione di abilità,no
quando vive è Meraviglia e brillantezza
quando muore è Invisibile esteriorità
Questo-Mondo è così
non diverso dal tutto,così
proprio come un sogno indipendente
è stato capace d'immaginarlo
effetto che può spaziare
finchè la causa non si manifesti
l'intelligenza dell'Uomo
imprigionata dalle maglie divine
di una Paura che non si spiega
...vaghi palpiti di deboli branchie

“saremo con te sino alla fine”
ah... lasciatemi perdere
voi date troppa importanza
ai ridicoli bisogni umani,no
Spirito Libero (e ricevente),io
ho bisogno di caldo
e di fluire e di sapere perfettamente
il fuggevole attimo presente
nella sua logica immensità



La libertà da ogni certezza illusoria, acquisita mediante il sapere, condanna lo spirito libero alla solitudine, ma non alla tristezza e all'infelicità. Si allontana dunque dall'uomo attivo, e vive totalmente assorto in una solitudine da cui sa attingere letizia intellettuale. La solitudine renderà nobile la sua anima, e cioè capace non tanto di voli alti, quanto di vivere in un ambiente ricco di purezza, moderazione, mitezza, carattere, apportatore di felicità e irradiante felicità; gli consentirà di sperimentare una gioia nutrita da grandezza, calma, solarità, qualità intellettuali provenienti da pensieri che elevano, tranquillizzano e illuminano; e di procedere, nella ricerca della filosofia del mattino, con una passo lieve, quasi senza rumore, fiducioso e spedito, mentre la luce del sole gioca nel suo profondo. (F.W.Nietzsche)

sabato 22 dicembre 2007

39 - homo homini lupus


plotoni di barbuti babbi-natale-commandos
armati fino ai denti come istrici
marciano lungo le vie cittadine
scampanellando e seminando risate mostruose
illuminati da comete al fosforo
i bambini hanno occhi cattivi
e petardi sempre più devastanti
vogliono tutto,lo vogliono subito
la notte di natale
orde di massaie travolgenti
impastando,infornando
erigendo alberelli pieni di lucine
acquistano i cadaveri e li cucinano
è grottesco,mette paura
mi rintano

cala il natale sulle trincee
al suono delicato di un carillon
è l’esaltazione divina consacrata
dei centri commerciali – tremate !

ed io cerco rifugio
dall’antropocentrismo filosofico del papa
dall’antropocentrismo volgare di benigni
dall’antropocentrismo idealista dei marxisti
dall’antropocentrismo insulso dei capitalisti
dall’antropocentrismo empirista di voltaire

“lode a Mishima e a Majakovskij”
“lode a Mishima e a Majakovskij”


lode a Nietzsche e a Hobbes
lode a me,lode a chi mi applaude
lode a Schopenhauer,lode a Pessoa
lode a San Francesco,lode a Hegel
lode a tutti gli esseri pensanti
e alla bomba che li sterminerà
forse proprio – la notte di natale



Morire -(cccp)

Non so dei vostri buoni propositi
perchè non mi riguardano
esiste una sconfitta
pari al venire corroso
che non ho scelto io
ma è dell'epoca in cui vivo
la morte è insopportabile
per chi non riesce a vivere
la morte è insopportabile
per chi non deve vivere
lode a Mishima e a Majakovskij
tu devi scomparire
anche se non ne hai voglia
e puoi contare solo su di te
PRODUCI CONSUMA CREPA
SBATTITI FATTI CREPA
PRODUCI CONSUMA CREPA
CREPA
RIEMPITI DI BORCHIE
SBATTITI FATTI CREPA
ROMPITI LE PALLE
COTONATI I CAPELLI
RASATI I CAPELLI
CREPA CREPA CREPA CREPA

martedì 18 dicembre 2007

38 - dolce (morale) luce di stella


davanti all’uomo
si contorce la parola “gnosis”
a renderne incerta la forma
dietro di lui però
pende beffardo il cancro del :
“ciò che non esiste è tenebra!”
e sputa per terra l’uomo
e tuona esposizioni mitologiche
mentre gli rimbalza nel cervello
un finto ritorno alla conoscenza
e più e più insiste nella sua anima
uno sguardo di veloce commiato
dal sole precipitante
nell’arido dei suoi ideali
ridotti a meri dati intellettuali
dal marginalismo esistenziale
che si è scelto come scorciatoia
per non circumnavigare naturalmente
il Grande Cerchio degli specchi
dove affondano tutte le ambizioni

davanti : un incendio spettrale
dietro : femmine gravide e feroci
terra : frantumata ed urlante
cielo : nero e imponente

allora l’uomo si fa verme
per non dover alzare gli occhi
oltre il rasoio dell’orizzonte
l’oscurità gli penzola addosso
ma lui non se ne cura
e ripara sotto un’umida zolla
dissolto anellide solitario

un soffio leggermente metallico
come di forbice a chiudere
sibila : se e solo se...

è solo l’uomo e lo capisce
(lo è sempre stato)
ed ora che giace lì nel mucchio
con le altre marionette inanimate
sente la pazzia salirgli al cuore
che cederebbe volentieri
per poter vedere un’ultima volta
la luce dolce d’una stella















anch’io me ne sto solo
seduto su un trono in fiamme
del resto...
gli atomi democritei sono inosservabili

giovedì 13 dicembre 2007

37 - non schiaccio sassi / sotto improbabili passi


alto sopra il mondo,dominandolo
cosciente del mio potere
sono un mare di lingue pietrificate
davanti ai ghiacciai del mondo
sono l’albero volante,ulivo millenario
circondato dai muretti del turchese
consapevole nella mia bellezza
ho visto fermarsi e riposare
alla sua ombra tonificante
il soldato nero che avrebbe ucciso
e il soldato bianco che lo sarebbe stato
e poi indefinibili giochi di bambini
filosofi,scienziati,teorici,puttane
e ladri senza falsi moralismi
e giochi (altri) di perdenti innamorati
col coltello contro la mia corteccia

suprema e durissima quercia vincente
sono qui da sempre a solleticare
le molli membrane del tempo
con la meccanica delle mie foglie
mosse dai venti della cosmologia
prima di precipitare in pensieri
semplici quanto l’universo

ed ancora fruttifico
e sfamo occhi e cornacchie
e mi apro come fonte verticale
ad abbracciare il sole e la luna
e non schiaccio i sassi
sotto improbabili passi
per affermare la mia potenza
mi bastano le radici
ed una discreta quanto tenace
continuità di comportamento
mi perdo quando più mi conosco
prendo sonno alla brezza
che lega la notte all’aria
e non rimpiango se guardo indietro
duro nel mio corpo
spargo semi,forma e materia
eterno,eppure
pronto ad ogni nuova primavera


"La verità assoluta è che 'l'Io'
è perfetto e completo;
il vero 'Io' è spirituale
e quindi non può mai
essere meno che perfetto;
non può mai
soffrire di mancanze,
limitazioni o malattie"
Charles Haanel (1866-1949)

lunedì 10 dicembre 2007

36 - hombre (l’immaginazione è tutto!)


vita e non-vita,iperborei gabbiani
che accompagnano il mio viaggio
sulle nere acque mosse
del percorso che sempre torna a sé
m’appaiono come due facce
della stessa medaglia,da sempre
incastonata nello stesso quadro
pensante,lievemente rischiarato
dalla consapevolezza del “qui ed ora”

mi piaceva alla follia paul newman
nel film “hombre”

lo specchio del potere,trottola multifacciale
che roteando sortisce effetti casuali
sorride o si deforma dal terrore
a prescindere dal tuo comportamento
racchiuso nell’innocente inganno
d’una tua presunta universalità
non ti restituirà l’originale perduto
ma una grottesca parodia urlante
della tua mente che si vorrebbe
u – n – i – c – a

avrei voluto essere paul newman
nel film “hombre”

infine il sapore aspro-dolce
del cinismo non come filosofia
ma schermo di protezione
dai tormenti dell’umana falsità

adesso sono paul newman
nel film “hombre”


John Russell è un bianco che, essendo stato allevato tra gli apaches, si sente a suo agio solo tra gli indiani e odia i bianchi che sfruttano e maltrattano quella che considera la sua gente. Quando eredita una locanda, che è sempre stata gestita da una donna americana, John si rifiuta categoricamente di mettersi in società con lei e preferisce vendere la sua parte. Intascato il denaro, sale su una diligenza per tornare dalla sua tribù insieme all'ostessa, a una coppia di giovani sposi, a un agente governativo addetto alle riserve indiane accompagnato dalla moglie e a un uomo dai modi bruschi e prepotenti. L'uomo è in realtà un bandito infiltrato sulla diligenza per controllare le mosse dell'agente. Nel mezzo del viaggio i banditi assalgono il veicolo e derubano l'agente del denaro rubato agli indiani. L'intervento di John manda a monte il furto, ma i fuorilegge rapiscono la moglie dell'agente. Stretto d'assedio assieme ai suoi compagni di viaggio impauriti, John dovrà uscire allo scoperto ed affrontare da solo i malviventi.




“L’immaginazione è tutto.
E’ l’anteprima delle attrazioni
che la vita ci riserva”
Albert Einstein (1879-1955)

venerdì 7 dicembre 2007

35 - se si sa esattamente che cosa si farà, perché farlo ?


l’emozione di un picasso
s’inchioda al mio stomaco
rido con gli occhi lucidi
tremulo nella sua lacca pallida
che si riversa sulle mie ambizioni
un picasso originale
“natura morta con vaso”
e con me fino al vortice
della doppia cornice in legno scuro
“perchè venderlo?”,lo annuso
vorrei stringerlo al petto
e non staccarmene mai,lo osservo
da ogni angolazione immaginabile
e con ogni luce possibile
e quando penetro il suo segreto
300,000,00 € diventano cenere
ed io metterei all’asta pure
ognuna delle mie fantasie
piccola puttana abbandonata
su mille fogli bianchi

“il mio tessssoro...”
spuntano i canini
crescono tanti funghi
si scioglie il senso dell’umiltà


guardatelo,stupite !!!
è un picasso originale
non avreste mai potuto vederlo,altrimenti
né prima,né dopo,né mai
per questo lo metto in vendita
come se lo regalassi...
un dono all’umanità
da parte di chi
più d’ogni altra cosa
l’umanità detesta;
dipinto negli anni ‘30
chissà come lo guardava pablo
quante volte
l’avrà tenuto in mano
quante volte vi avrà veduto
infiniti universi di luci differenti

poi appartenuto alla collezione privata
del maresciallo tito
che lo mostrava orgoglioso
al gandhi o kennedy di turno
e chissà come lo guardava josip
quante volte se ne sarà stato
seduto lì davanti ad ammirarlo
quante volte vi avrà veduto
le albe e i tramonti del mondo

mi batte forte il cuore
in questo strano intreccio
di lampade cinesi da 2 euro
piazzate ovunque nella stanza
“il mio tessssoro...”


un bottiglione coperto di polvere
in un angolo,oltre il sole
un picasso,circondato dai miei quadri
ed io mi vedo nel museo,tra la folla
- ecco signori,a sinistra
“la donna con pesce sciabola di D.K.”
a alla vostra destra
“la ragazza con rospo di D.K.”
e al centro
“natura morta con vaso di P.P.”
- mi sveglio
ci sarà bisogno di nuove perizie
arriveranno i compratori,domani

guardate,stupite !!!
per il solo fatto
che sono stati dipinti
sotto l’ombra di un vero picasso
dovreste comprarli a peso d’oro
questi miei quadri maledetti !


Dipingere non è un'operazione estetica:
è una forma di magia intesa
a compiere un'opera di mediazione
fra questo mondo estraneo ed ostile e noi.
(citato in F. Gilot e C. Lake, Vita con Picasso)

mercoledì 5 dicembre 2007

34 - illusorio bosco bicondizionale


funghi umani – siamo altro ?
nessuno può dirlo
nesssuno può saperlo
solo occhi e capelli
dietro uno scabro cancello
di vite irrisorie

cigolando,una domanda emerge
dal marasma di organismi
viventi dentro di me :
sono davvero consapevole ?

in questo momento
con queste precise sensazioni
mentre me lo chiedo – sono consapevole ?

sì,come un porcino celato dal fogliame
sono l’attimo che vede
il rigonfiamento del cuore
e smuove la coscienza e tutto ti scassa
purchè tu non rimanga indifferente
alle affilate punte dei “problemi”

chiassosi saprofiti della scienza
attivi non si sa per chi
e in senso ultimo - per che cosa ?

fiumane pluricellulari
di silenziosi parassiti della fede
a dire : io vivo e tu no !

lieviti notturni,tempo commestibile
muffe fra i capelli della ragione
profondi enzimi del torto negli occhi
rumore solubile,sangue nutriente
attraverso la ruggine dei cancelli
maree citoplasmatiche per lamentarsi:
tu vivi,io no...
tu questo / io quello
e forse solo perchè
hai spinto la tua grassa mente
all’attimo presente – e adesso
vuoi sfidarla a duello
pur sapendo che ti trafiggerà
invece di continuare a sperare
di non venir mai trovato



"Tutto quello che siamo
è il risultato
di ciò che abbiamo pensato"