mercoledì 31 ottobre 2007

17 - altri modi del percepire


ieri camminavo
e pensavo a come fosse bello
quel senso di nessuna appartenenza
che mi faceva ignorare la gente
così priva di scintilla e poesia
e a come ancor più bello
fosse sentire nel profondo del cuore
questa mia beata diversità
rispetto a chiunque altro
camminavo portato da un soffio
campi di cotone e meraviglia
circondati da fili di rose spinate
e dall'esaltazione che provavo
i miei passi rimbalzavano leggeri
sul terreno di tarassaco e crochi
e sembravo più alto,ero
molto più alto ed illuminato
e dentro cantavo d’albe intense
ero maestoso,ero l'ultimo
ero il verme
nell'infinito atto dello scavare
padrone dell'universo


martedì 30 ottobre 2007

16 - la bomba dell'idealismo

Mentre l'imperatore fissava il suo volto riflesso nello specchio, esso divenne prima una macchia rosso sangue e poi un teschio dal quale gocciolava muco.
L'imperatore si girò inorridito. "Vostra Altezza", disse Shenkua, "non rivolga altrove lo sguardo. Ha semplicemente visto il principio e la fine della Sua vita. Continui a fissare lo specchio e vedrà tutto ciò che è e che può essere. E quando avrà raggiunto il più alto grado di stupore, lo specchio stesso Le mostrerà quelle cose che non possono esistere..."
( Ching Nung, "Tutto intorno agli specchi" )



Il sogno
è uno stato modificato della coscienza
nel quale oltre al sognatore
un altro può entrare ?

quando faccio questa considerazione
snaturalizzo tutto il mondo
sciogliendo le briglie all’illegabile
poi mi sveglio e lo vivo
come da un molo che dà sull’universo
senza sentirlo realmente, lo distruggo
ed inevitabilmente uccido una parte di me
- il lato invernale dell’anima -
la stessa che gli ho tolto
assassinandolo senza troppi perchè
(il tempo rende duri anche gli angeli)

è tutto così strano...
non so mai - domani
su quale palco mi risveglierò
e con chi e che razza di chi
sarò io stesso (?)
che ad esempio poco fa
vigliaccamente nascosto
dietro un spesso muro di cinismo
ho fatto deflagrare
una bomba di divina potenza
cancellando d’un fiato
il 95% degli esseri umani
dalla faccia della terra
risparmiando solo i saggi
e gli strutturalmente indifferenti
insieme a tutti quanti gli animali

adesso :
il mondo è ricoperto della luce
dei ghiacci cristallini dell’azzurro
sepolcro irradiante il giusto
protetto da grossi vetri scuri
agli affacci sui gorghi post-atomici

adesso :
sono più vivo che mai
e vivendo intensamente ogni mio attimo
m'accorgo d'aver sempre dormito,prima
prima dell'esplosione
come in uno stato
di perenne anestesia
cullato dal lontano brusio delle civiltà

strano,vero?

come cantano gli uccellini,adesso ***

lunedì 29 ottobre 2007

15 - ad occhi aperti



la voce del sogno diceva
che celati da porte mai trovate
si espandono interi universi
di tenui mappature spirituali
geografie bellissime e sconosciute
e che alle volte
basta un pò di fortuna
per riuscire a trovarle ed aprirle
o anche avere il dono
di saper annusare certi segnali...

portavo mia madre in bici
che era ancora una bambina
con sottilissime mani di pasta
e meraviglia disegnata in volto
poi scoppiò una gomma
e in piena curva,di traverso
stava un albero del tempo
la cui punta poggiava su una pietra
e da sotto quelle crepe
veniva una melodia suadente
che m'invitava a sollevarla,io
così la alzai senza esitare
e subito venni risucchiato
in un mondo di rara bellezza

la voce del sogno diceva
che da un'anima
sorgono sempre molte anime
mentre per un corpo
respirare è già tanto

sabato 27 ottobre 2007

14 - vedere,osservare,ascoltare

“La più alta forma di intelligenza umana
è la capacità di osservare senza giudicare.”



puoi immaginarlo meglio
in questi rossi giorni d’autunno
“solo dio è virtuale”
che indossi sopra il nulla
il volto di horus
o il sorriso del buddha
...poco importa
(io m’immagino Faraone Immortale)
posso tutto nel bagliore protettivo
delle tre piccole stelle ***
che distruggono ciò che mi è avverso
dal cielo dorato degli istinti

l'uomo SAGGIO è un uomo FELICE ?

oh ...che ineludibile flagellazione
del nostro potere
ch’è il tempo,il tempo
sono io / sono tutto
zero d’uno zero,visibile interno
che moltiplicando annulla
e dividendo rende infinito
Toro Potente della costanza
che implica l’inutilità
come risultato finale
ad ogni latitudine
sono io / sono tutto
bestia in catene
trascino dietro di me
cadaveri di belle donne sorridenti
Destino Luminoso,sorte modellabile
dove l’ora e il domani
sono necessariamente potenziali
accessori della funzionalità
di universi dannatamente futili

senza denaro, senza risorse, senza speranze
SONO L'UOMO PIU' FELICE DEL MONDO
sono io / sono tutto
e sinceramente non lo so
se l’uomo saggio
è anche un uomo felice
o solo un ossesso
che si è murato da sé
(certo che se non parla e ride...)


jiddu krishnamurti dice senza parlare :
"la meditazione non è la semplice esperienza di qualcosa al di là dei pensieri e dei sentimenti di ogni giorno, né la ricerca di visioni e beatitudini ... La meditazione — che è cessazione del pensiero — apre la porta ad una vastità che trascende ogni immaginazione o congettura; è comprensione del mondo e delle sue vie ... Tutto ciò che il pensiero formula ha in sé il limite dei suoi confini, il pensiero ha sempre un orizzonte, la mente meditativa non ne ha, l'uno deve cessare perché l'altro possa essere ... La meditazione non è una continuazione o una espansione dell'esperienza, al contrario, è la completa inazione che è totale cessazione dell'esperienza; lo svuotarsi del conosciuto ... Se non c'è meditazione, sei come un cieco in un mondo di grande bellezza, luci e colori ... Meditare non è ripetere parole, sperimentare visioni o coltivare il silenzio, questa è una forma di autoipnosi ... La mente meditativa è vedere, osservare, ascoltare senza la parola, senza commento, senza opinione — attentamente e costantemente — il movimento della vita in ogni suo rapporto; allora sopraggiunge un silenzio che è negazione del pensiero, un silenzio che l'osservatore non può richiamare. Se ne facesse esperienza, riconoscendolo, non sarebbe quel silenzio ..."


io,troppo spesso ruvido
come ciottolo sensibile
non ancora levigato dall'acqua
posso tutto / sono tutto
senza denaro,
senza risorse,
senza speranze
SONO L'UOMO
PIU' FELICE DEL MONDO

venerdì 26 ottobre 2007

13 - immurazione


Il tropico del cancro di Miller
comincia all'incirca così :

«Sono senza denaro, senza risorse, senza speranze. Sono l'uomo più felice del mondo. Un anno fa, sei mesi fa, pensavo di essere un artista. Ora non lo penso più, lo sono. Tutto ciò che era letteratura mi è caduto di dosso... Questo non è un libro... lo canterò per voi, un po' stonato forse, ma canterò. Canterò mentre voi gracchiate».

raramente delle parole
hanno saputo penetrare
con tale poderosa forza
dentro di me
senza denaro, senza risorse, senza speranze
SONO L'UOMO PIU' FELICE DEL MONDO

sono io / sono tutto
le ombre si dissolvono
la tenebra schiarisce
sono io / non sono solo
sono tutto ed ora esco
(ciò che immagini,vibra pure
sotto le piante dei miei piedi)
io * io * io *


<< Questo non è un libro. E’ libello, calunnia, diffamazione. Ma non è un libro, nel senso usuale della parola. No, questo è un insulto prolungato, uno scaracchio in faccia all’Arte, un calcio alla Divinità, all’Uomo, al Destino, al Tempo, all’Amore, alla Bellezza… a quel che vi pare. Canterò per voi, forse stonando un po’, ma canterò. Canterò mentre crepate, danzerò sulla vostra sporca carogna…
Per cantare bisogna prima aprire la bocca. Ci vogliono un paio di polmoni, e qualche nozione di musica. Non occorre avere fisarmonica, o chitarra. Quel che conta è voler cantare. E dunque questo è canto. Io canto. >>

giovedì 25 ottobre 2007

12 - carne di stella


In definitiva,mia cara
immaginiamo le stesse storie
e siamo in egual misura
esposti alle trappole del mondo.
Sesso & Dio.

Se ora sapessimo le stesse cose
saremmo felici come due gatti
sdraiati nella stessa cesta
goduriosi di fusa e leccatine
c’inventeremmo le ali
per inseguire i pettirossi
leggeri come nuvole
libere al di là del cielo.
Io coltello e tu forchetta
ci papperemmo la stessa stella.

Ma io non sono nato
per condividere in astratto
un rimanere sulla soglia.
Esplodendo m'innalzo
ed allargando le narici - rido :
non c'è alcun dio.
Ah - dolce aria d'infinito.
Rido : non c'è alcun limite !


mercoledì 24 ottobre 2007

11 - la scatola del nulla


mi vedo che la prendo
la sradico dal suo mobiletto
di vetro ed ottone
e la scaravento di sotto,in strada
e invece sono ancora lì
con gli occhi straniti
a subirne l’irradiante ronzio fastidioso

la televisione è inguardabile
è un dispensatore di stupidità
assassina di massa delle coscienze
con programmi banali,monotoni
che stanno tra l’osceno e il ripugnante
su 100 ore di sferzante programmazione
se ne salva a malapena un minuto
e poichè non è un servizio gratuito
ma viene pagato e sovvenzionato
da chi ne usufruisce (subendolo)
ritengo che gli spettacoli emanati
siano tristemente compatibili con ciò
che tali sconsiderati committenti gradiscono
e quindi : mi dissocio !

mi dissocio da tale umanità passiva
sventolo il vessillo della ribellione
incombo con bombe contro le antenne
lanciandomi contro i suoi mulini
infilzandone le molteplici teste
e invece no,sempre lì
seduto come una morta cosa
con gli occhi cancellati
a subirne l’irradiante ronzio soporifero

la tv è l’untore moderno
un dio più crudele degli altri
che ti urla un solo comandamento
quasi fino a farti impazzire :
“ consuma ! consuma ! consuma ! “

le masse s’inchinano devote
davanti a questo totem ipnotico
che educa i giovani al conformismo
e strangola deboli e forti
col miraggio dell’edonismo più sfrenato
come un’elettrocalamita
attira a sé frammenti di varia umanità
e li disinnesca uno ad uno
imbelli come solo loro sanno essere
le masse adorano
questa nuova religione
che rispetto alla precedente
promette ancora di più
ed offre molto di meno

mi vedo che carico la colt
e faccio esplodere la scatola dannata
crivellandola di colpi
e invece ancora lì
k.o. sul divano tra acari e peli
con gli occhi drogati
a subirne l’irradiante ronzio ossessivo



“È stata la televisione che ha, praticamente
(essa non è che un mezzo) concluso l’era della pietà,
e iniziato l’era dell’edonè.
Era in cui dei giovani insieme presuntuosi e frustrati
a causa della stupidità e insieme dell’irraggiungibilità
dei modelli proposti loro dalla scuola e dalla televisione,
tendono inarrestabilmente ad essere
o aggressivi fino alla delinquenza
o passivi fino all’infelicità (che non è una colpa minore)”.
[P.P.Pasolini]

martedì 23 ottobre 2007

10 - il raccolto e la semina


Essere formato da specchi,la morte
a cavallo di neri motori silenziosi
di notte con legioni di stelle urticanti
viene nei desertici sobborghi
delle minuscole speranze umane
e con le graffianti punte ossute
riscrive all’infinito il suo nome
di ardite battaglie e spezzate intenzioni
sui tremuli tabelloni della pubblicità
avendo della tua presunta bellezza
solo pochi spicchi in tasca #



Il disinganno domina.E ride.

lunedì 22 ottobre 2007

9 - uno stupro all'incontrario


io sono un uomo
dissociato dal genere umano
che unito nell’inconsapevolezza
sciama veloce verso il baratro
e mi sento stuprato ogni giorno
dalla stupidità,dall’arroganza
dalla violenza dei loro messaggi
che ininterrottamente
colpiscono il nucleo della mia anima

seduto nella tempesta
ascolto piovere il loro mare di voci
dritto nel mio cuore
come se il mondo
roteasse sempre più rapidamente
sull’asse frenetica di brevissime condanne
e chilometriche assoluzioni

magneti,ma ...io rallento
mentre i cartelloni mi cadono addosso
con incerti colori autunnali
e su ognuno di essi
giganteggia la parola “SESSO”
e tutti insieme formano un solo grido :
“ SESSO !!! SESSO !!! SESSO !!! “

frenesia,ma ...io aspetto
che il dolore plachi i suoi puledri
sulle mie tempie sudate
di fiero animale gravato
dalle irrispettose mani delle scimmie
che hanno fiutato il nemico

- perchè ?
io sono forte da sbattermene,certo
...ma un miserabile ? un quadrumane ?
un retrogado ? un cattolico ? un talebano ?
un semianalfabeta delle percezioni ?
un deforme residuato del medioevo ?

- perchè ?
non lo sai il perchè – perchè ?
non c’è un perchè
tu schizzi via come impazzito,uomo
io resto qui a guardare,immobile
quasi compiaciuto del mio annullamento
reso pigro dal tempo,stufo
dell’inutilità di tutte le azioni
come una forma di piombo,ondeggio
sul fondo marino,tranquillamente
cullato dalle correnti ripiego su di me
la dolcezza di questo pensare
fra lunghe alghe carezzevoli
e trovo oltremodo sgradevole
la maggior parte dei tuoi effetti
apoteosi di un’umanità troppo veloce
per i miei sacri approfondimenti
nutrita di psicosi collettive
mendace adoratrice dei paraventi

sabato 20 ottobre 2007

8 - il primo gatto

L’amore ha come sua altra faccia il disinganno.
Il disinganno e la febbre. La struttura e il caos.
Il raccolto e la semina. La lettura e la scrittura.
La mazza e lo scudo. Il disinganno domina.



ti perderò
appena ricrescerà la barba
della mia trascurata megalomania
ne dirigerò il vorticoso fantasma
al cospetto delle gelide cose
dietro la tua finestra aperta
ti perderò – incontrandoti
sugli erosi davanzali dell’illusione
operando a cuore aperto
l’estrazione delle parole inutili
dalla metalogica delle nostre vite

se vuoi scappare da me,fa pure
ma che sia su un tapis roulant
di piccoli dubbi girevoli
fuggi,fuggi
ma legata ad un elastico
ottenuta più che avuta
mentre mangio del baccalà
cinico e tranquillamente seduto
sulle bianche ossa di noi
non ti tirerò per la coda secca
quasi fino a farti cadere il corpo
saresti comunque
dei mille che ho avuto
(più che ottenuto)
il primo gatto che se ne va da me
con la sua leggerezza di sonno

venerdì 19 ottobre 2007

7 - sei miliardi di parassiti inconsapevoli



Alle volte abbandono questo corpo
me ne volo su una nuvola
guardo giù e penso...

uh...
ma quanti siete lì sotto !
più di sei miliardi,vi accalcate
in uno spazio sempre più ristretto
e vivete come ipnotizzati
stritolati da un consumismo assurdo
come grotteschi scheletri plastificati
per obbligo o per scelta
vi tenete prudenti e lontani
dalle cose naturali alle quali
che lo vogliate o no – appartenete
e con tale errata scelta
vi ritrovate morti
ancor prima di morire

sei miliardi di ebeti confusi
dagli occhi allucinati,spenti
cattivi,lucidi,foschi,scimmieschi
e col dito sempre sul grilletto
addestrati all’obbedienza
e ad osservare più la forma
della sostanza,ridotti in miseria
sottomessi ad un sistema
che dite di non volere
e di non comprendere
ma per liberarvi del quale
non fate nemmeno una mossa

sei miliardi di masochisti
pronti ad innalzare altari
e costruire miti assurdi
davanti ai quali genuflettersi
e flagellarsi a cuore spento
inseguendo la propria infelicità

sei miliardi di semianalfabeti
funzionali all’idiozia
vi lasciate in completa balia
dei nemici della consapevolezza
e lì in mezzo pure tu,mio corpo
floscio involucro abbandonato
come una marionetta
cui abbiano tagliato i fili
come i tuoi ignari simili
incapace di ragionare
riflettere,scegliere,decidere,agire...

che mi viene una gran voglia
di non farvi più ritorno



Ogni uomo è un parassita,
oltre che di se stesso,
il parassita di un altro
che è il parassita di un altro
e di un altro ancora
ad infinitum.

giovedì 18 ottobre 2007

6 - rotolando dalle scale alla moviola


Bam bam Bam bam Bam bam
così velocemente veniamo scorporati
scartati,aggiustati,consumati
così velocemente partoriti
da donne che subito dopo muoiono
che ci sembra di rotolare dalle scale
insieme alla felicità

Oh, doutor, tem que me ajudar
Eu tф com dor, nгo sei doutor, no que vai dar
Oh, doutor, tem que me ajudar
Eu tф com dor, nгo sei doutor, no que vai dar
veloci serate,rapide ombre
ininterrotto vomito di diamanti
dalle viscere della terra
e sangue nero
di ragazzi fuggiti da casa
su treni spaziali verso nuove lune

Desci pro asfalto
Subi na vida, e depois vi
Que a intenзгo da autoridade
Nгo resume nada aqui
Desci pro asfalto
Subi na vida, e depois vi
Que a intenзгo da autoridade
bam,bam,bam,bam,bam,bam,bam...
l’esempio giustifica,l’esempio sputa
in serate ideali,tacite tempeste
e ragazzi logici-infelici
ammantati d’umori sgraduati
impugnando pistole,feriti nel cuore
ma veloci d’innaturali orgasmi :
“più ci si capisce e più
ci si stanca l’uno dell’altro”

Nгo resume nada aqui
Aqui estou
Sua licenзa para aproxegar
Cк me desculpe mas eu vou falar
Sou nordestino, honesto, trabalhador
Com oito bocas para sustentar
E a nкga disse
Tem mais um pra chegar
Subi o morro onde sou morador
è un sottofondo,una canzone
o una messa nera se preferisci
io preferisco intentare
densi grumi di sangue,poesie
racconti veloci,lampi,riflessi
la febbre di cavalli infernali,io
non percorro alcuna strada
e farnetico l’impossibile
nell’oscuramento idilliaco
del dolore di me – la felicità

Mгo na cabeзa, encosta pra lб
Fйlix Pacheco nгo adiantou
Nгo tenho culpa se por lб rolou
De madrugada rolou bam bam bam
De madrugada rolou bam bam bam bam
De madrugada rolou bam bam bam
De madrugada rolou bam bam bam bambam,
bam,bam,bam,bam,bam,bam...
matassa ingarbugliata
il pensiero senza sentiero
che rigira nell’incertezza
sbrilluccicanti squame schierate
ripulite dai parassiti della dolcezza:
“più ci si capisce e più
ci si vorrebbe massacrare”

Eu vou, vou voltar pro meu sertгo
Pois aqui nгo
fico, nгoQuero mais que бgua pra viver
Descobri um caminho de ilusгo
Conterrвneo coraзгo
Nesta terra nгo quer mais sofrer
Eu vou, vou voltar pro meu sertгo
Pois aqui nгo fico, nгo
Quero mais que бgua pra viver
Descobri um caminho de ilusгo
Conterrвneo coraзгo
Nesta terra nгo quer mais sofrer
Bam bam Bam bam Bam bam
così velocemente veniamo scorporati
scartati,aggiustati,consumati
così velocemente partoriti
da donne che subito dopo muoiono
che ci sembra di rotolare dalle scale
insieme alla felicità

Oh, doutor, tem que me ajudar
Eu tф com dor, nгo sei doutor, no que vai dar
Oh, doutor, tem que me ajudar
Eu tф com dor, nгo sei doutor, no que vai dar (bam bam)
Lб vem promessa do planalto central (bam bam)
Tanta conversa e a gente sem comer (bam bam)
Currais Novos, Talo Seco, Manguezal (bam bam)
Balbuciar de economкs pra te envolver (bam bam)
l’insofferenza degli ubriachi
che singhiozzano dai canali
sono freddi scheletri di dogmi
che armati di tenaglie
strappano le ali dorate
dalle schiene di ragazzi-eroi
eroi-mongoloidi-ragazzi-imbecilli
deformi mosche sulla linea retta
che dalla vita porta alla noia
velocemente,velocemente,velocemente
bam,bam,bam,bam,bam,bam,bam...
velocemente,velocemente,velocemente
così velocemente
che ci sembra di rotolare dalle scale
insieme alla felicità


mercoledì 17 ottobre 2007

5 - mi contemplo


...sono passati altri giorni
con pallide facce,intenzioni contorte
ed altre piccole e grandi cose
nel dimenticatoio delle notti silenti
- cose,cose,cose
e tanti passi a vuoto
carrozzine con infanti piagnucolosi
e donne dal seno prepotente
stupiti dalle vertigini dell’essere lì
in quel preciso momento
fra stelle,serpenti,annientamento
asteroidi,gnomi,elezioni...
ed io nel mezzo di tutto questo
Mi Contemplo
il corpo quasi nera nube
degli spazi immateriali
Silenzioso mostro
come un cambio di luna
impercettibile tra i vivi
ma felice di te,Mia Divina
Austero
confuso tra altri spermi
aspetto il momento giusto
per dischiudermi al Sogno
che desidero selvaggio
a spaccare le terrazze
della finta pace degli inferiori
con uno sboccio da dopocena
così,senza origine
eternamento avvitato
alla tua magnifica assenza
Mi Contemplo


...qualsiasi cosa,
qualsiasi cosa
una qualsiasi cosa...

martedì 16 ottobre 2007

4 - il mio cane da guardia

non è in realtà un cane
ma dimostra la stessa fedeltà
per come presidia la mia porta
LUI è :



ma che ragno sarà ?

non - si - sa !

lunedì 15 ottobre 2007

3 - sensi crepitanti



«Questa vita, come tu ora la vivi e l’hai vissuta,
dovrai viverla ancora una volta
e ancora innumerevoli volte,
e non ci sarà in essa mai niente di nuovo,
ma ogni dolore e ogni piacere e ogni pensiero
e sospiro, e ogni indicibilmente piccola
e grande cosa della tua vita dovrà fare ritorno a te,
e tutte nella stessa sequenza e successione –
e così pure questo ragno e questo lume di luna
tra i rami e così pure questo attimo e io stesso.
L’eterna clessidra dell’esistenza viene sempre
di nuovo capovolta e tu con essa,
granello della polvere!» [F.W.N.]


domenica 14 ottobre 2007

2 - che importa se...


Sui campi della mia mente
è un avanzare di Figure terrifiche
un battagliare senza tregua,ormai vinti
ultimi protagonisti della sapienza
siamo preda del massacro
mi faccio scudo tra altri corpi
squarciate salsicce elicoidali
finchè posso mi fingo morto
immaginando spirali di buio puro
dall’orecchio di un cavallo levigato
mi gocciola del sangue sul viso
e mormoro: “qualcosa...
una qualsiasi cosa...”
a spettri di donne sorridenti
e sogno di risvegliarmi
quando tutto questo tempo
la smetterà di danzarmi addosso
ma invece di scappare
contemplo i graffi
< un Nome non è un Uomo >
carne tra la carne
ombra incisa nell’oro delle ossa
*
adesso... è pace
e sono felice che tu ci sia
(che importa se...
UNA sola delle sfingi
tra due file maestose)
adesso
degl’immobili riflessi sulle spade
che gelano cuore ed anima
che importa ?
e
delle mosche carnivore
nascoste dietro agli occhi
che importa ?
io saprò rimanere nessuno
pur inventandomi
mille nomi diversi al giorno
- che importa alle stelle
del loro brillare ?
e questo mi commuove
al punto che vorrei risultare invisibile
alla superficie di qualsiasi orbita
e spezzare così
l’obbligo di sprecare energia
- mi sta bene tutto
eppure mancherò spesso
di dispensarti una carezza,un sorriso
la speranza che
la luce viva dell'ultima stella
non sia residuo d'un mondo spento
- non importa,capisci ?


sabato 13 ottobre 2007

1 - rido,rodo e mi rado di rado


mi corrodo da dentro
i miei intoccabili mondi
incastonati nell’immobilità
d’uno stupore eternamente sospeso
[ desidero desiderare ]
mi fuoriescono sbattendo le ali
rosse bestioline scoppiettanti
mentre disamino la fine
la notte è appena all’inizio
e dallo specchio provengono odori
di lavanda e masturbazione
sopra : il macigno della solitudine
sotto : l’apoteosi del dormiveglia
mi arrotolo in tale estasi
di umori sferici prendenti
e principio l’auto-erosione
sconvolto nel turbine
m’avvinghio alle stoffe danzanti
quasi fino a sfaldarle,poi
mi proclamo VIVO e rido

rido,rodo e corrodo
mi rado di rado
tanto presto sarò morto
rimugino contorto
sui caldi cumuli di sale ed ossa
sulle paludi di cemento fossile
di questi giorni malati
devastato da troppa luce
con gli occhi secchi prismi
avanzo le cattedrali del dubbio
prima che l’indifferenza
posi di nuovo
la sua amabile quiete
su queste lagune vaporose

Non potrà mai esserci perfezione
per la mia anima “strana”
ma risate,sì,risate
e mirabolanti cascate
di brevi rosse farfalle...